Il brand del territorio secondo gli attori locali
Publico qui l’articolo uscito sul cartaceo de “l’inchiostro fresco” di maggio 2017 a pagina 19 con il titolo “Il Montebore e il Salame Nobile del Giarolo. Le eccellenze gastronomiche dei colli tortonesi protagoniste a Palazzo Monferrato, ad Alessandria”
Ho potuto assistere, ospite di CIA Alessandria ad un interessante convegno in cui si è discusso di produzione agricola, comunicazione, governance e turismo.
Nell’articolo ho estrapolato qualche concetto esposto dai relatori. Ringrazio Genny Notarianni, moderatrice dell’incontro, di avermi invitato consentendomi di approfondire i temi che mi appassionano.
Giovedì 20 aprile si è tenuto ad Alessandria: “Biodiversità, innovazione e comunicazione – Tre leve per lo sviluppo e la crescita del territorio alessandrino“, il convegno promosso dalla Cia di Alessandria su impulso dell’associato Umberto Signorini, titolare della SS San Martino di Occimiano che basa la propria mission sul principio dell’economia circolare in agricoltura. Diverse realtà imprenditoriali del territorio alessandrino si sono avvicendate sul palco per raccontare la loro esperienza ed è seguito un buffet con i prodotti tipici del territorio alessandrino. Per salame e formaggio sono stati scelti il Salame Nobile del Giarolo ed il Montebore della Cascina Boschetto, dando in questo modo pregio alle realtà agricole della nostra zona.
Il convegno faceva parte di una serie di incontri che la Cia di Alessandria sta promuovendo per facilitare lo sviluppo del territorio e le opportunità dei giovani nel settore agricolo. “Vogliamo portare in evidenza i punti di forza del nostro territorio e le nuove opportunità occupazionali giovanili, attraverso l’assistenza e la consulenza fornita dalla nostra Confederazione, anche alla luce dei più recenti bandi pubblici della Regione e dell’Unione Europea” dichiara il presidente provinciale della Cia Gian Piero Ameglio.
Dopo il saluto delle istituzioni ha preso la parola Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ha osservato come il clima imperante in Italia sia quello della rassegnazione. Occorre ritrovare l’ottimismo necessario a guardare con fiducia il nostro futuro, il futuro dei nostri figli. Dopo di lui ha preso la parola Gustavo Minerva, Direttore di Area Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta della Banca BNL gruppo BNP Paribas che ha analizzato la situazione di ridotta competitività in cui si trova l’impresa italiana e ha presentato il portale “mestiereimpresa.bnl.it” attraverso cui BNL intende aiutare la costruzione di reti d’impresa anche attraverso un servizio di consulenza per i giovani imprenditori.
E’ stato poi il turno di Davide Turchetto, Direttore di Città del Bio, che, dati alla mano, ha spiegato che il settore bio ha una crescita del 15% all’anno e che sta sottraendo importanti fette di mercato al comparto agricolo totale. Oggi l’11% dei terreni sono coltivati a Bio garantendo la difesa ambientale dei territori e la salvaguardia della biodiversità. Perché il numero cresca occorre perseguire lo sviluppo olistico dei territori, diffondendo, tra i Sindaci e gli agricoltori, la cultura del “bellessere”, vale a dire del benessere unito alla bellezza.
Ha preso quindi la parola Umberto Signorini, l’imprenditore milanese che ha deciso di vivere nel Monferrato facendo agricoltura. L’attenzione è stata posta subito alla differenza tra ricchezza (possesso di denaro) e benessere (circolazione del denaro). La sfida è quella di accrescere la ricchezza del territorio facendo confluire denaro dall’esterno (ad esempio dai turisti, ma anche da persone che decidano di investire sul nostro territorio) e poi farlo circolare all’interno. Oggi grazie alle nuove tecnologie possiamo mettere in atto la glocalizzazione, vale a dire produrre localmente e vendere globalmente, a patto che si riesca ad enfatizzare il valore del proprio territorio.
Fino agli anni 20, 30 in agricoltura non si scartava niente, tutto aveva un suo utilizzo. Oggi che la produzione si è specializzata per ritornare ad una agricoltura di tipo circolare è indispensabile la rete d’impresa, in cui ognuno ha il suo posto nella filiera produttiva.
Secondo Paolo Secco, Amministratore Delegato di 365 Communication S.r.l., editrice del Magazine 365 Monferrato, la chiave comunicativa è quella di individuare con precisione il brand da proporre. “Anche se non abbiamo gli Uffizi, – osserva – i turisti (specie quelli stranieri) vengono da noi perché vogliono vivere come noi. Ecco perché con la nostra rivista facciamo in modo da un lato di far vedere le nostre bellezze e dall’altro di raccontare il nostro stile di vita. Altre zone simili alla nostra lo hanno già capito, occorre promuovere il proprio stile di vita. In toscana si consuma il rito dell’aperitivo all’insegna del Chianti Style of Life che è diventata una vera e propria linea di prodotti, non solo agricoli ma anche di artigianato locale sotto un unico marchio. Sulla stessa linea stanno lavorando sia i terroir francesi che la zona del Barolo. Il loro brand è diventato una percezione sensoriale”.
Prima del buffet hanno portato la loro esperienza Franco Piana, Responsabile Sviluppo Imprese Cia, che ha elencato le attività iniziate con le Start-up agricole e i finanziamenti ottenuti e quindi Giacomo Acerbi, apicoltore tortonese della Tenuta il Ritiro che ha raccontato la sua visione di giovane imprenditore agricolo.