Il sistema dei distretti continua a funzionare, anche nell’agroalimentare. E non a caso, sono legati al wine & food italiano 7 dei 30 distretti che nel primo trimestre hanno visto la crescita maggiore delle esportazioni, secondo il monitor di Intesa San Paolo. Tra questi, al top assoluto per valori, spicca il distretto dei vini di Langhe, Roero e Monferrato, che tra Barolo e Barbaresco, Barbera e Nebbiolo, grandi alfieri dell’enologia made in Italy prodotti nei paesaggi vitivinicoli patrimonio Unesco, ha esportato per un valore di 312 milioni di euro, 36,8 in più sul primo trimestre 2017, con una crescita del 13,4%.
A seguire, in valore, il distretto delle Conserve di Nocera, uno dei più importanti centri per la produzione di conserve di pomodoro e non solo, che ha toccato quota 249,1 milioni di euro, con una crescita di 46,9 milioni di euro, il 23,2% in più, che è anche la performance di crescita migliore in assoluto, in percentuale, nel trimestre, tra tutti i 30 migliori distretti (al top per valore assoluto c’è il distretto della Pelletteria e calzature di Firenze, con 1 miliardo di euro, e quello dei metalli di Brescia con 964 milioni di euro, ndr).
Continua a crescere anche il distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, una delle locomotive del vino italiano nel mondo, negli ultimi anni, che nei primi tre mesi del 2018 ha esportato bottiglie per un valore di 156,7 milioni di euro, con una crescita del 9,5% sullo stesso periodo del 2017. Nella “top 30” anche il distretto delle Marmellate e Succhi di Frutta del Trentino Alto Adige, che grazie a 13,1 milioni di euro esportati in più del 2018 tocca quota 156,7 milioni di euro (+17,1%), e quello delle Mele dell’Alto Adige, con un aumento di 11,5 milioni di euro, a quota 180,8 milioni di euro esportati ad inizio anno (+6,8%). E, ancora, molto bene ha fatto il distretto della Mozzarella di Bufala Campana, che ha esportato prodotti per 11 milioni di euro in più rispetto ai primi tre mesi 2018, raggiungendo quota 67,6 milioni di euro, con un balzo del 19,4%.
Casi di un made in Italy di successo, nella produzione di vino e cibo, ma anche di tecnologia per l’industria alimentare, settore in cui l’Italia è tra i leader del mondo, e che, nello studio di Intesa San Paolo, vede tra i primi 30 distretti per crescita quello del Food Machinery di Parma, con un export cresciuto di 21,6 milioni di euro (+7,8%), a quota 300 milioni di euro.
Testo e foto by WineNews