La parte più bella di Golosaria sono gli incontri, quelli che avvengono prima dell’evento, dove scopri tesori, anche dal punto di vista umano. Ieri, in una giornata uggiosa che apre a un periodo di freddo intenso con l’avvento della perturbazione Burian, mi sono goduto un Monferrato diverso.
Che vi descrivo: appuntamento a Occimiamo dove Umberto Signorini, imprenditore milanese che da 5 anni si è stabilito qui, conduce la Sa San Martino, ovvero l’economia circolare messa in atto attraverso la produzione di biomasse. Ma la cosa più affascinante è l’allevamento di capre Saanen, quelle col manto bianco immacolato (e c’era anche una pecora nera, fra le centinaia nate da pochi mesi). Un allevamento modello, con centinaia di esemplari di tutte le età dove regna la pulizia e l’efficienza. I miei collaboratori già avevano scoperto lo scorso anno questa realtà, mentro io, Umberto, l’ho conosciuto a gennaio durante un mio intervento al Rotary di Casale.
Poi l’amico Carlo Accornero, monferrino di nascita e Novarese di residenza, ha combinato l’appuntamento di ieri che è terminato a casa sua, sulle colline di Quargnento, bevendo e mangiando, ma soprattutto scambiandoci alcuni punti di vista che poi sono sfociati in un denominatore comune: l’amore per il Monferrato.
Il suo atto d’amore, oltre agli investimenti geniali che ha messo in piedi, è una rivista che esce due volte l’anno, molto bella, che si chiama 365 Monferrato. E che fa parte di un progetto, molto simile al nostro, che è quello di mettere a sistema un territorio fantastico. Sta per uscire il nuovo numero di Primavera, il terzo, ma intanto resto commosso da questo incontro eccezionale. Le persone che diventano monferrini d’azione sono come degli angeli di un territorio, mandati dalla Provvidenza. Senza questi custodi che vedono oltre è ben difficile uscire dal particolarismo. Invece il Monferrato è destinato a diventare grande. Dobbiamo crederci. Grazie Umberto!