Allevatore di capre: “In agricoltura ci sono posti di lavoro ma non si trovano giovani preparati”
Se «galeotta» è stata la partecipazione a «Io lavoro» ad Alessandria, il seguito è solo il frutto di ciò che già l’imprenditore Umberto Signorini aveva annunciato fin dal suo insediamento a Occimiano, circa due anni fa: «Coinvolgeremo i giovani».
Signorini ha dato vita all’azienda agricola San Martino, con allevamento di capre e lavorazione di prodotti caseari e insaccati. Dai primi 240 capi di razza Saanen intende arrivare in due/tre anni a 3.500 animali. Un’azienda a «economia circolare» con gli scarti organici che producono bioetanolo in fermentazione anaerobica nell’impianto a biomasse.
Se si intende ampliare la produzione «è necessario avere personale adeguato» dice Signorini, che dal Milanese si è trasferito in Monferrato. E dunque, unica azienda agricola presente al Salone del lavoro, l’imprenditore ha esaminato personalmente circa 200 curriculum vitae che gli sono stati presentati, di cui 50 per mungitori di capre, di cui aveva particolare bisogno. Di questi, per ora, solo uno è stato assunto, ma la considerazione che Signorini avanza è che «la maggior parte si proponeva per ruoli amministrativi, non avendo idea alcuna su come è fatta un’azienda e meno che mai nozioni agricole, che invece dovrebbero essere il nostro e loro futuro».
Così Signorini ha coinvolto l’Università del Piemonte Orientale e varie aziende del territorio per fare in modo «di creare una vera cerniera tra la teoria scolastica e la pratica nelle aziende. I ragazzi devono capire cosa significano ordini di magazzino, inventari, insomma come è fatta un’azienda. Il 15 gennaio ho un appuntamento con il rettore dell’Università, Cesare Emanuel, per delineare un percorso in campo informatico».
La «cerniera» di cui parla Signorini è una necessità che gli stage avviati dalle scuole nelle aziende non è in grado di soddisfare. «Sono troppo brevi e non s’impara un mestiere in 15 giorni», così entro fine gennaio promette corsi che coinvolgeranno aziende e università dove si illustrino le vere necessità di chi produce con l’obiettivo di formare «esperti» dei processi lavorativi. Insomma, lavoro in campo agricolo, ma con un’impostazione aziendale, come alla San Martino di Occimiano: 1.200 capre in lattazione, 96 postazioni per mungitura, un milione di litri di latte annui, circa 400 ettari a erba medica per l’alimentazione delle capre e una produzione di formaggi della linea Caprolotto, stagionati negli infernot, e «mocette» di capra. «Sbaglia chi pensa a queste attività come lavori facili: ci vuole testa».